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Dai rifiuti organici al biometano

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Descrizione - Dai rifiuti organici al biometano

Una rivoluzione fondata sull’economia circolare: I rifiuti organici, ottenuti grazie alla raccolta differenziata, sono soggetti a un processo di digestione anaerobica per la produzione di biogas.

 

Il biometano: una risorsa pulita di origina biologica

Ma cosa rende “bio” questa fonte di metano? Semplicemente, il modo di ottenerlo: non trivellando i giacimenti nascosti nelle parti più profonde della terra ma facendo fermentare i rifiuti di origine organica in specifici impianti. Il biometano viene quindi prodotto fin che si vuole, è inesauribile, e la produzione può essere aumentata semplicemente costruendo altri impianti. Rendendo il processo un esempio tra i più puri di economia circolare.

Che cosa avviene nel nostro impianto di Sant'Agata

I rifiuti organici, ottenuti grazie alla raccolta differenziata, sono soggetti a un processo di digestione anaerobica per la produzione di biogas. In che modo? Il rifiuto, triturato e vagliato, rimane per circa 21 giorni in 4 digestori orizzontali, dove idonei microrganismi compiono il processo di digestione producendo biogas (costituito da metano e anidride carbonica). Dopo, il biogas viene sottoposto a un’operazione di upgrading, di “purificazione”, grazie all’acqua pressurizzata: l’anidride carbonica si scioglie e separa il metano. Si ottiene così il biometano, un gas con una percentuale di metano superiore al 95% e una fonte di energia completamente rinnovabile. Non solo. Al termine del processo di digestione, alla parte solida in uscita è aggiunto materiale lignocellulosico per ottenere una massa compatta, avviata poi a una fase di compostaggio da cui si ricava compost di qualità, utilizzabile come terriccio per vasi o fertilizzante in agricoltura.

Anche nel 2021 sono stati confermati gli eccellenti risultati di performance dell’impianto di produzione di biometano a Sant’Agata Bolognese, generando oltre 8 milioni di metri cubi.
Hera sta predisponendo ulteriori progetti in questo ambito, riconvertendo due impianti esistenti a Spilamberto (MO) e Voltana di Lugo (RA) - in entrambi i casi gli iter autorizzativi si sono conclusi positivamente nel 2021 - e realizzando entro il 2023 un nuovo impianto nel territorio di Pesaro-Urbino.
L’obiettivo del Gruppo al 2025 è di produrre 16,8 milioni di metri cubi all’anno di biometano da rifiuti organici (più che raddoppiando l’attuale quantitativo raggiunto), raggiungendo una produzione annua di oltre 30 milioni di metri cubi al 2030.

Quella del biometano è quindi un’altra rivoluzione fondata sull’economia circolare, che noi del gruppo Hera vogliamo portare avanti. Sempre nell’ottica di creare valore condiviso, come ci tiene a sottolineare l’Amministratore Delegato di Herambiente, Andrea Ramonda: “La direzione che abbiamo intrapreso guarda al mondo industriale con un’attenzione sempre più orientata alla creazione di valore condiviso e partnership. Siamo consapevoli che una gestione sostenibile dei rifiuti, mirata al loro recupero e rispettosa delle regole, è un fattore indispensabile nel mondo di oggi, che produce benefici a vantaggio di tutta la comunità”.
 

Insieme per una città circolare

Noi del Gruppo Hera, con Aeroporto di Bologna e Tper, abbiamo unito le forze per realizzare un progetto di economia circolare e contribuire insieme alla decarbonizzazione della mobilità cittadina e al miglioramento della qualità dell’aria.

In che cosa consiste questo sodalizio? L’Aeroporto ci consegna i propri scarti organici, all’impianto di Sant’Agata Bolognese li raccogliamo, assieme a rifiuti analoghi prodotti dai cittadini, e li trasformiamo in biometano, che Tper acquista per alimentare i serbatoi di una consistente parte della propria flotta di bus.


Un passo importante per il nostro Gruppo e per due grandi realtà del nostro territorio che come noi sono al servizio di centinaia di migliaia di cittadini, per i quali ci siamo posti obiettivi di miglioramento e di sostenibilità nell’ottica dell’Agenda ONU 2030.

 

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