L’Italia ha un triste podio in Europa: è al secondo posto, dopo la Grecia, per il consumo di acqua pro-capite con ben 153 metri cubi annui a testa (Fonte: Istat 2018). E’ al primo posto in Europa, invece, per volume complessivo d’acqua prelevato per uso potabile, con 9,3 miliardi di metri cubi l’anno.
In estate, inoltre, il consumo idrico aumenta di circa il 20%. Dobbiamo sapere che l’acqua è una risorsa preziosa e finita (intesa come acqua potabilizzata e pronta per essere bevuta), dunque da usare con attenzione. Perridurre il consumo idrico, ognuno di noi può dare un piccolo contributo: è sufficiente acquisire ogni giorno un comportamento ecologicamente responsabile. AcegasApsAmga presenta di seguito dieci buone abitudini per evitare gli sprechi d’acqua e fare un po' di economia sulla bolletta.
Nella classifica dei consumi d’acqua dopo l’Italia ci sono Irlanda (128 metri cubi all’anno), Bulgaria (119), Croazia (111). La maggior parte degli Stati membri, 20 Paesi su 27, ha prelevato tra 45 e 90 metri cubi di acqua dolce per persona per l’approvvigionamento pubblico. Il volume più basso si registra a Malta, con 30 metri cubi all’anno a persona.
Anche le perdite idriche impattano sull’indice del consumo d’acqua procapite. AcegasApsAmga è impegnata in prima linea contro la lotta agli sprechi d’acqua, causate dalle perdite idriche delle reti, attraverso una continua ricerca di tecnologie innovative per una gestione idrica più efficiente. La media italiana, secondo l’Istat, delle perdite d’acqua è del 42% ed è tristemente in aumento. Dato però in controtendenza è quello di AcegasApsAmga, che ha adottato alcune strategie per diminuire le perdite della rete idrica, in linea con l’obiettivo 6 dell’agenda 2030 dell’Onu (Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti). Dal 2013 a oggi l’attività di AcegasApsAmga ha permesso di risparmiare a Padova circa 4,5 milioni di m3 immessi in rete (vale a dire 4,5 miliardi di litri non sottratti alle falde, 2.500 MWh di energia elettrica e 473 TEP - tonnellate di petrolio equivalente) e a Trieste circa 10,5 milioni di m3 (vale a dire 10,5 miliardi di litri non sottratti alle falde, 2.000 MWh di energia elettrica e 363 TEP).